Idrocefalo normoteso

Idrocefalo normoteso


L’idrocefalo normoteso è un’entità patologica che richiede una breve trattazione a parte.

La sua eziologia non è ancora completamente spiegata. Sembra essere legato ad un progressivo processo di involuzione della sostanza bianca periventricolare (la sostanza bianca che si trova attorno ai ventricolicerebrali).
Questa involuzione avviene su base prevalentemente ischemica. Genera un’ampliamento delle camere ventricolari per perdita di sostanza, associata ad un concomitante e tendenziale aumento della pressione all’interno del sistema. Esita quindi un quadro di idrocefalo a pressione moderata. Esso non genera un quadro di ipertensione intracranica franca e che non rappresenta pertanto un’urgenza neurochirurgica. Colpisce prevalentemente le persone anziane con un cervello atrofico. Si tratta di un cervello ridotto di dimensioni per perdita di sostanza dovuta ai normali fenomeni di invecchiamento.

Clinicamente, l’idrocefalo normoteso si manifesta con turbe della deambulazione (alterazione del cammino). La marcia è incerta a base allargata (atassia) con frequenti cadute e disequilibrio. Ad essa si associa un incontinenza urinaria e un progressivo deficit cognitivo (disorientamento e rallentamento ideo-motorio) fino a quadri di vera e propria demenza. Questo corollario di sintomi è detto Triade di Admas, dal neurologo che l’ha descritta per prima.

La diagnosi è primariamente clinica e quindi radiologica.
Le tecniche diagnostiche più utilizzate sono la TC e RM encefalo con studio della dinamica liquorale. I ventricoli appaiono dilatati con spazi subaracnoidei (solchi cerebrali) conservati e segni di riassorbimento transependimale (ovvero trasudazione di liquor attorno ai ventricoli cerebrali).

Tap-test

Successivamente è fondamentale fare un tap-test.
Il tap-test consiste in un test di sottrazione liquorale mediante una puntura lombare in cui si drenano 30-40 cc di liquor. Nelle ore successive, il paziente è sottoposto a dei test cognitivi per valutare eventuali miglioramenti nella sua performance.
Di solito il miglioramento ha una durata transitoria di 48 ore quando il test è significativo.
Se durante questo periodo di tempo il paziente migliora soprattutto sul versante motorio, questo viene considerato come un segno diagnostico di idrocefalo normoteso.
E’ utile, inoltre, misurare contestualmente la pressione del liquor quando si effettua la puntura lombare (pressione di apertura) che nell’idrocefalo normoteso, generalmente è più elevata che nelle condizioni di normalità.

I Pazienti con diagnosi di idrocefalo normoteso possono giovarsi di un intervento di derivazione ventricolo-peritoneale o ventricolo-atriale con potenziale completo recupero della sintomatologia. In genere si nota un sensibile miglioramento nel quadro motorio e nella continenza sfinterica. Le turbe cognitive migliorano nella misura in cui non siano anche da correlarsi al quadro di atrofia cerebrale.